Negli scorsi articoli abbiamo accennato al tema del networking e a quanto sia importante nel settore turistico, compreso il comparto ricettivo ovviamente. Fin qui nulla di nuovo sotto il sole.

Ma perché è importante e cos’è per te il networking? A cosa può servirti?

Probabilmente in realtà è una pratica che già utilizzi più o meno consapevolmente; quando suggerisci un ristorante o una location carina da visitare se i tuoi ospiti hanno bisogno di qualche informazione; o quando consigli un negozio anziché un altro per l’acquisto di souvenir (non solo gadget coi Quattro Mori, ma anche un’enoteca per una bottiglia di quel vino o quel liquore di cui tanto hanno sentito parlare prima di arrivare). Già questo forse ti sembra funzionare come una rete, ma non è esattamente così. Non si tratta di una rete organizzata quanto meno, che invece presuppone legami stabili, concordati, obiettivi condivisi e molto altro.

Molti ancora sottovalutano questa possibilità pensando che procedere da soli possa essere più conveniente; ma non raccontiamoci storielle, sappiamo tutti che la mentalità spesso è quella del ‘faccio per conto mio così vado avanti solo io’, per diffidenza magari; oppure non si fa rete con l’idea di non volersi mischiare alla massa, o anche solo per mancanza di iniziativa.

Di certo creare delle reti di collaborazione non è semplice, ma non è detto che il contrario di semplice sia complicato, può essere articolato e impegnativo. Se la rete è composta da soggetti seri sarà certamente impegnativo, e questo è un bene per te se vuoi farne parte. E per quanto riguarda mischiarsi alla massa è una tua scelta: sei tu che devi valutare quale rete o sistema sia più congeniale e affidabile per la tua attività.

Networking, se vogliamo usare il termine in inglese, per definizione indica il processo di incontro e e comunicazione tra un certo numero di persone al fine di scambiarsi informazioni che possono essere vicendevolmente utili.

‘Fare rete’, espressione così inflazionata negli ultimi tempi (se ne parla molto più di quanto si realizzi concretamente sul campo), significa quindi intrattenere rapporti, alimentare connessioni, scambiare informazioni on-line e off-line tra persone aderenti a un dato gruppo per aumentare esponenzialmente le opportunità di apprendimento, sviluppo e collaborazione di ogni componente; ma soprattutto significa poi produrre dei risultati concreti.

Noi preferiamo l’espressione fare sistema che indica proprio la connessione di elementi, in questo caso persone, aziende, enti, che in un tutto organico e funzionalmente unitario viaggino sulla stessa lunghezza d’onda condividendo risorse, ideali, criteri di qualità, e gli stessi scopi.

Ma da cosa partire per capire come e con chi fare sistema?

Una parte del modello che ti abbiamo presentato in questo articolo è dedicata a capire chi sono i tuoi competitors. Starai già storcendo il naso al pensiero di quello che sto per scrivere: si può collaborare coi competitors anziché considerarli solo come tali. Soprattutto se hai appena iniziato e se la tua attività stenta a decollare, o se vuoi allargare gli orizzonti, le collaborazioni con attività similari alla tua, magari a cui ti ispiri (non copi spudoratamente, avrebbe poco senso dato che seppur simili siete comunque diversi) possono rivelarsi davvero utili. Pensa per esempio a una struttura simile alla tua che andando in overbooking, ha bisogno di un appoggio per fare felici i suoi ospiti: questi possono essere reindirizzati alla tua struttura che garantisce stesse condizioni e stessa qualità del servizio ma magari è meno nota al momento. Comincia a suonarti meglio l’idea? Questa è un’opzione.

Un’altra opzione è rappresentata dalle collaborazioni con attività complementari che trovi sparse sul territorio e che ti danno l’opportunità di implementare la tua offerta, migliorandola e aumentandone il valore.

Devi immaginare la rete come un amplificatore che moltiplica il suono della tua voce; quindi moltiplica la possibilità di farti trovare (dai clienti giusti).

Le basi su cui ogni rete o sistema deve basarsi sono certamente questi 3 principi:

  • la Condivisione, intesa appunto come scambio di idee e informazioni, ma intesa anche come comunione di obiettivi, in base ai quali creare un piano concorde di azione pur mantenendo ognuno le proprie specificità;
  • la Costruzione del sistema e della sua identità fissando dei criteri di qualità attraverso i quali raggiungere gli obiettivi;
  • la Comunicazione: una volta che il sistema è creato e organizzato lo si porta a conoscenza del pubblico di riferimento con gli strumenti idonei online e offline.

Tradotto nel settore turistico ricettivo queste connessioni umane e quindi con il territorio possono essere linfa vitale per connessioni e collaborazioni lavorative.

Infatti, non è proprio possibile parlare di turismo senza parlare della sua interazione con il territorio. Come abbiamo detto anche in questo articolo l’esperienza turistica è qualcosa di composto, che si concretizza attraverso la fruizione di un insieme di beni, servizi, infrastrutture e attrattive, tangibili e intangibili, ossia il prodotto turistico, di cui il territorio è considerato il fulcro. È nella destinazione infatti che confluiscono gli elementi più significativi del prodotto turistico: lì avviene la maggior parte del ‘consumo’ del prodotto turistico e lì si rendono evidenti gli effetti economici, sociali e ambientali del turismo.

Per questo motivo è fondamentale partire dall’analisi del territorio di riferimento, perché comprendere le potenzialità e le attrattive da valorizzare, conoscere quali siano le altre attività simili alla tua o complementari che questo territorio presenta, costituiscono il punto di partenza per crescere.  E per conoscere un territorio bisogna viverlo in prima persona, integrarsi nel tessuto territoriale. Ti sarà utile per esempio partecipare agli eventi locali, conoscere associazioni culturali attive in quell’area, sapere se sul territorio esistono delle cooperative. Se pensi alle ‘esperienze’ che puoi far vivere ai tuoi ospiti ti sarà utile rilevare se sono presenti artigiani o maestri di antichi mestieri che siano disponibili a mostrare come lavorano, per esempio; sarebbe certamente un’occasione per far conoscere il territorio da un punto di vista diverso, per creare buoni ricordi, e un buon punto di inizio per cominciare a formare la rete di contatti che poi potrebbe trasformarsi in rete a tutti gli effetti.

Ma la parte più complicata è certamente far sì che questo sistema una volta creato duri nel tempo. Come fare? Qual è l’elemento fondamentale? La motivazione.

La motivazione è tanto importante quanto difficile da realizzare e rimane sempre vincolata alla sensibilità dei soggetti partecipanti al sistema. Ci si deve sincerare quindi che l’idea di sviluppo che si va a delineare risponda a tutte le principali esigenze che i portatori di interesse hanno a cuore.

Le motivazioni sono legate ai ‘vantaggi’ della cooperazione.

In cosa consistono questi vantaggi? Oltre a una continua crescita quantitativa del turismo, si è assistito alla diversificazione delle richieste e di conseguenza all’esigenza di un turismo dalle proposte varie, costruito su misura in base ai desideri di quel turista in quel momento. Ovvero quel turista che cerca nel viaggio l’occasione per crescere, per conoscere località, culture, tradizioni diverse, e ama sentirsi a contatto con ambienti originali, ricchi di storia e di costumi propri.

Elementi che i turisti cercheranno ancora nell’era post pandemia.

Un servizio turistico di qualità è possibile, infatti, soltanto in un territorio dove tutti gli operatori e tutti gli sforzi sono coordinati e integrati tra loro.  Questa è dunque la prima motivazione: offrire un servizio di qualità; questo ci porta direttamente all’altra motivazione-vantaggio che risiede nell’aumentare la competitività dei singoli soggetti della rete e quella complessiva del territorio; tutto ciò contribuisce, come in un loop positivo, a migliorare la qualità della vita del territorio stesso.

I vantaggi riguardano quindi non solo le singole aziende interessate ma anche i territori e le comunità coinvolte, e sono riconducibili a:

– gestione economica interna dei servizi comuni, ovvero ottimizzazione delle politiche di prezzo e di riduzione dei costi, o valorizzazione di tipicità locali;

– le fasi di promozione e commercializzazione, anche attraverso l’incremento del potere contrattuale verso l’intermediazione esterna, la creazione di canali di distribuzione centralizzati, o la gestione di segmenti di domanda non canalizzati dall’intermediazione;

– ottimizzazione della gestione delle informazioni.

Quali sono le forme di rete o sistema possibili? Come realizzarli?

Non è lo scopo di questo articolo fornirti una guida approfondita su norme e regolamenti delle forme di aggregazione ma un semplice input sul tema, quindi qui di seguito ti indico alcune delle soluzioni che si possono adottare per creare delle reti mirate e strutturate, da quelle più classiche a quelle più innovative:

  • Associazioni
  • Cooperative
  • Consorzi
  • Distretti culturali
  • Club di prodotto
  • Marchi d’area turistici

Ognuna presenta delle specificità di creazione e gestione, e comporta più o meno complessità soprattutto dal punto di vista del coinvolgimento dei soggetti che possono essere coinvolti di volta in volta tra pubblico e privato, di conseguenza più o meno vantaggi e responsabilità.

A te la scelta di approfondire e capire quale sia quella più adatta qualora tu ritenga possa esserti utile.

Qui però voglio riportarti alcuni esempi vincenti di reti turistiche nate nella Penisola, in particolare forme di aggregazione più complesse che vedono coinvolti sia enti pubblici che privati, e ti rimando ad un esempio di rete locale che ha scelto di mettere in collegamento imprenditori locali sotto i 40 anni, Tourism Under 40.

Come già saprai il Trentino è noto per come abbia saputo riscattarsi dal punto di vista turistico dopo anni di lavoro e investimenti. Uno dei progetti lanciato nel lontano 2005 ma che ti segnalo proprio perché dura nel tempo è l’Associazione B&B di Qualità in Trentino che conta oggi più di 100 associati. Le basi della loro rete e le chiavi del loro successo sono l’ambiente, gli standard condivisi e la costante formazione.

La loro presentazione dice questo: ‘Alcuni B&B sono certificati con marchi di qualità ambientale, altri aderiscono alle Strade del Vino e dei Sapori o ad altri Club di Prodotto, altri ancora esprimono la propria specificità attraverso un’offerta ideata ad hoc per i propri ospiti. A garanzia di standard qualitativi costanti e condivisi da tutti i nostri aderenti, ogni anno organizziamo un calendario di attività che comprendono incontri formativi, giornate di incontro, viaggi educational in strutture ricettive, visite culturali e altro ancora.’

E la loro filosofia dice questo ‘Sentirsi ospiti, non clienti. Vivere l’accoglienza Vera delle nostre famiglie e la qualità dei servizi offerti: ricordi che rimarranno nel cuore’, e molto altro come puoi andare a leggere nel loro sito www.trentinobedandbreakfast.it.

Un ottimo esempio da cui trarre ispirazione, no? Prova a riflettere se dove si trova la tua struttura siano presenti condizioni simili tali da permettere di creare reti di così alta qualità, o se ci sono reti già presenti nel tuo territorio di riferimento.

Un altro esempio di rete che voglio segnalarti e che trovo molto attuale, data la situazione turistica di questo periodo per cui il turismo lento può risultare una risorsa importante, è la Rete tra Imprese della Sabina che ha l’obiettivo di attivare percorsi di Slow Tourism in Sabina. Nasce nel 2017, grazie a un finanziamento della Regione Lazio nell’ambito di F.A.S.T.: Filiera dell’Accoglienza per lo Slow Tourism. Il progetto F.A.S.T. è frutto di un lungo percorso di progettazione partecipata. I protagonisti sono stati i Sindaci di Ser.A.R. (Associazione per la Realizzazione dei Servizi Associati dei Comuni della provincia di Rieti), inoltre vi hanno preso parte le imprese invitate dai Comuni.

Alla Rete aderiscono 77 imprese, unite dalla volontà di promuovere lo sviluppo economico e turistico della Sabina insieme a Comuni e altre Istituzioni del territorio. Le imprese aderenti fanno parte di vari comparti, dall’ospitalità, alla ristorazione, dai prodotti locali, dall’artigianato e l’arte ai servizi più vari (panificio, lavanderia, officina meccanica ecc.) e coprono l’area di ben 12 comuni.

‘La Rete tra Imprese della Sabina nasce dunque per ottimizzare il sistema dell’accoglienza per un particolare target: lo Slow Tourist, ovvero il turista “lento” o esperienziale’.

Qui il sito se vuoi approfondire www.reteimpresesabina.it.

La realtà sarda di Tourism Under 40 invece si concentra sui giovani imprenditori in particolare sotto i 40 anni appunto, attivi nel settore della filiera del turismo, dei viaggi e della formazione in Sardegna, dal comparto dell’ospitalità fino al servizio dettagliato e personalizzato di tour ed escursioni in tutta l’isola, per promuovere una fruizione completa dell’intera regione.

TourismUnder40 ha come finalità quelle di ‘favorire e rafforzare la collaborazione e le relazioni tra gli operatori del settore turistico isolano; consentire a studenti e giovani imprenditori di entrare in connessione con il gli operatori turistici, crescere ed instaurare rapporti di collaborazione proficui e duraturi per la propria crescita professionale e lavorativa. I soggetti coinvolti nella rete rappresentano una distribuzione equilibrata ed uniforme territoriale e merceologica con il fine di evitare eccessive sovrapposizioni nei settori e nella geografia delle attività. Tutto ciò con lo scopo di formare un gruppo di imprenditori complementari, che possano trovare occasioni fruttuose nelle collaborazioni interne alla rete’.

La rete è in via di sviluppo, lavora con grande impegno e costanza puntando a crescere stabilmente, numericamente e soprattutto qualitativamente attraverso i suoi valori cardine di collaborazione, connessione, apprendimento.

Per maggiori info ecco qui il link alla pagina Facebook www.facebook.com/tourismunder40/.

Come avrai notato dai casi presentati, ogni rete ha posto come fondamenta su cui poggiarsi saldamente proprio i principi di cui ti ho parlato più su e lo hanno fatto in maniera concreta e con grande motivazione, gli elementi chiave che le hanno portate non solo a nascere ma a durare nel tempo.

Se vuoi sapere di più sulle opportunità delle reti turistiche contattaci.

Noi di We Are Sardinia, forniamo il servizio di analisi e networking territoriale per valorizzare e promuovere la tua struttura, i servizi e le esperienze che puoi offrire nel contesto del tuo territorio di riferimento.

Se hai un progetto nascente o da rinnovare puoi approfittare, ancora per qualche settimana, del nostro servizio di consulenza telefonica gratuita e finalmente anche in persona.

Incontriamoci e valutiamolo insieme, ti basta compilare il modulo che trovi in fondo alla pagina.

Non siete soli!

Bibliografia:
Turismo – M. Antonioli, C. Mottironi
Marketing e strategie territoriali – R. Cercola, E. Bonetti, M.Simoni
Gestire e promuovere un territorio – A. Scipioni, A. Mazzi
Sud Innovation – S. Consiglio, A. Riitano

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