Quante volte ve lo sarete sentito dire o l’avrete letto “il turismo sta cambiando”?

Non è mai stato così vero come ora.

Alla luce di ciò che sta accadendo in questi giorni possiamo prevedere che il turismo subirà delle ripercussioni notevoli che lasceranno il segno non solo sulla stagione in arrivo. Ma è anche certo che quando la situazione sarà dichiarata stabile e sicura comincerà l’epoca “post-virus” e torneremo a viaggiare. Il turismo domestico, all’interno della nostra isola o della Penisola, dopo questa grave situazione globale, potrebbe rivelarsi la chiave per ripartire. Per questo motivo restando proiettati al futuro ragioniamo insieme su alcuni aspetti del presente.

Una costante che probabilmente ci accompagnerà ancora sarà quella che vede i turisti non come semplici viaggiatori ma come gli organizzatori del loro viaggio o vacanza compiendo in prima persona ricerche e selezioni sul web fino ad arrivare alla prenotazione degli spostamenti e degli alloggi (probabilmente perlopiù nella soluzione del last-minute): passando da consumatori passivi a veri e propri costruttori del loro viaggio arrivando alla scelta della destinazione e alla creazione del loro pacchetto completo.

La Sardegna potendo vantare un clima temperato durante quasi tutto l`anno, con gli inverni brevi ma comunque nevosi, stagioni intermedie piacevolmente tranquille e estati calde, sarà la meta ideale in qualsiasi stagione per famiglie, per chi ama lo sport all’aria aperta e per chi ama rifugiarsi lontano dal caos e dallo stress, così anche per chi viaggia per lavoro ma vuole comunque godere dello spostamento unendo l’utile al dilettevole (il cosiddetto turismo bleisure).

Nel settore ricettivo chi avrà maggiore necessità di rimettersi in gioco? Chi lavora sul lungo termine: le piccole strutture ricettive, bed and breakfast e simili. Chi si era affermato da tempo e nel tempo ha lavorato sulla fidelizzazione avrà forse delle garanzie, ma per restare competitivi avrà comunque necessità di rinnovarsi e adattarsi al cambiamento; e chi si era da poco inserito o si inserisce ora, ha a maggior ragione urgenza di promuovere la propria attività.

Come procedere? Come promuovere una struttura ricettiva extralberghiera in città o al mare, per esempio, per incrementare le presenze?

Che si tratti di un B&B in città o al mare prima ancora di concentrarvi sui numeri dovrete incrementare la qualità dei contenuti che condividete e dei servizi che offrite.

La buona comunicazione e promozione della vostra attività è qualcosa da cui non potete prescindere, neppure ora, ma è chiaro che occorre adeguarle al momento. Ce ne parla meglio Luca nel suo articolo della scorsa settimana (link).

Questo aspetto deve riflettersi nei servizi che offrite. Attenzione scrivo servizi al plurale non a caso. Infatti oltre alla buona comunicazione la seconda buona regola è differenziarsi, e per differenziarsi occorre definire la propria identità; non solo per il posizionamento nel mercato, ma proprio per prender consapevolezza di cosa vi caratterizza rispetto ad altre attività simili, e quindi offrire dei plus ai propri ospiti. Garantire il servizio di ospitalità in una buona struttura accogliente in un’atmosfera rilassata a chi è in vacanza rappresenta la base, e seppur non sia sempre scontato trovarlo concretamente, è il must senza il quale si rischia di collezionare una serie di esperienze insoddisfacenti per i vostri ospiti, e pure di rovinarsi la reputazione (tanto più data la attuale possibilità di confezionare liberamente recensioni online). Una volta definita la propria identità indipendentemente dalla collocazione della struttura, in centro o in periferia, occorre capire quali sono gli altri servizi che si vogliono offrire per arricchire la permanenza dei vostri cari ospiti.

É possibile coccolarli con la stanza più confortevole e la colazione più originale della storia, ma sarà la fase successiva che determinerà la crescita della stima degli ospiti nei vostri confronti: come fargli trascorrere il tempo libero della vacanza. Infatti, tolti i casi estremi di “turisti solo-mare”, e tolti i consigli basic magari neppure troppo specifici su dove andare a mangiare qualcosa di tipico, la maggior parte degli ospiti vorrà vivere esperienze da ricordare e raccontare al loro ritorno.

Dicevamo… Probabilmente nel momento in cui avete creato la vostra attività scegliendo nome e logo, avete già in parte chiarito la vostra identità e condotto un’analisi di mercato per conoscere i vostri competitors e cosa fanno. Benissimo. I competitors diretti sono quindi le attività che offrono il vostro stesso servizio o simile, inseriti nel vostro stesso contesto territoriale; conoscerli è utile per la differenziazione della vostra offerta. Se è uno step che avete trascurato o sottovalutato sarebbe bene tornarci su, o eventualmente aggiornarsi al riguardo. I competitors vanno tenuti presente e considerati come una risorsa, sia perché possono essere fonte di ispirazione, ma anche fonte di collaborazione creando una rete di scambio. A questo punto in base a ciò che avete scoperto attraverso questa analisi e aver capito cosa potete o vorreste offrire ai vostri ospiti, sarà fondamentale conoscere le peculiarità del territorio: chi opera nel vostro contesto territoriale offrendo servizi complementari al vostro.

Una volta che si ha questa panoramica ci sono due strade che si possono percorrere.

La prima opzione coinvolge l’analisi sulla vostra identità e quindi della vostra struttura, ossia dovrete chiedervi che tipo di esperienze siete in grado di creare voi in prima persona per i vostri ospiti, all’interno della vostra struttura. In base alle vostre attitudini e competenze, vi chiedo che ricordo volete lasciare di voi, della vostra struttura e del territorio? Siete in grado di insegnare un piatto tipico sardo o qualche competenza che il vostro ospite possa portarsi a casa? Il souvenir migliore saranno le emozioni e il divertimento provati in quel momento che creeranno un ricordo indelebile. Esattamente ciò di cui voi e la vostra struttura avete bisogno per far sì che ritornino o parlino di voi. Attenzione però, delle cosiddette esperienze si sta un po’ abusando ultimamente… È essenziale che siano delle proposte autentiche e che rispecchino la filosofia con cui conducete la vostra struttura, senza strafare.

Ricordate: poco è meglio, purchè di valore.

Nella seconda opzione trovate la possibilità di appoggiarvi ad altre attività complementari, ossia operatori del territorio che offrono servizi di qualità che potreste abbinare all’esperienza nella vostra struttura per rendere indimenticabile la vacanza dei vostri ospiti. Ovviamente saranno operatori con cui sarete entrati in contatto e verificato che siano effettivamente di qualità; inoltre anche con questi potrete creare reti di collaborazione ed eventualmente stipulare delle convenzioni, per esempio. Cominciate perciò a chiedervi… C’è qualcuno sul territorio che organizza dei tour? Delle degustazioni? Ci sono delle cantine? Oppure se la vostra struttura è prettamente balneare, ci sono delle attività quali gite in barca, possibilità di svolgere sport acquatici come kayak o simili?

Ovviamente potrete proporre entrambe le opzioni alternandole, così gli ospiti avranno un ventaglio di scelta più ampio, in base ai loro interessi, esigenze e potenziale di spesa.

Questi sono i primi spunti di riflessione che vi offro sui quali ragionare per utilizzare al meglio questo periodo di blocco forzato. Se volete ricevere ulteriori suggerimenti e la prima consulenza gratuita rispondete alle domande sul form qui sotto e inviate la vostra richiesta. 

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Coraggio, insieme ce la faremo! We Are Sardinia!

Melania

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